Chi ha il controllo della tua vita?
Oggi parliamo del "Locus of Control", un'importante variabile psicologica che determina la misura in cui ci sentiamo o meno capaci di esercitare un'influenza sull'ambiente e sugli eventi della nostra vita.
Il Locus of Control è in grado di condizionare profondamente il nostro modo di essere e di fare, la differenza principale risiede nel porre il centro del controllo all'interno oppure all'esterno da sé.
Chi ha un Locus of Control interno è più fiducioso rispetto alla capacità di determinare il suo destino, mostra maggiori livelli di motivazione e di impegno nel raggiungere gli obiettivi ed è gratificato quando li raggiunge, in quanto li attribuisce alle sue abilità. In una parola, è dotato di un buon livello di Autoefficacia.
Chi, al contrario, ha un Locus of Control esterno, tenderà ad essere più arrendevole, ad attribuire successi e fallimenti al caso, alla fortuna o agli altri e percepirà gli eventi della vita come incontrollabili e inevitabili.
Per avere un'idea sul tuo Locus of Control potrebbe esserti utile rispondere ad alcune semplici domande, ad esempio "quando le cose vanno bene, mi sento competente (L.o.C. interno) o fortunato (L.o.C. esterno)?", "di fronte a un fallimento tendo a colpevolizzarmi (L.o.C. interno) oppure me la prendo con il destino o la sfortuna (L.o.C. esterno)?", "se si presenta un problema mi attivo e motivo gli altri per risolverlo (L.o.C. interno) o attribuisco la responsabilità ad altri e attendo che il caso decida per me (esterno)?"
In generale, vi sono dei vantaggi in entrambi i casi: un Locus of Control interno consente una maggiore efficacia nella comunicazione e nelle relazioni, tuttavia può condurre ad un processo di colpevolizzazione e svalutazione di sé quando le cose non vanno come si vorrebbe. D'altra parte, un Locus of Control esterno consentirà di fronteggiare più facilmente gli insuccessi o gli eventi sfavorevoli, percepiti come indipendenti da sé, ma ci sarà un minore impegno nel raggiungere gli obiettivi personali e si potrebbe sperimentare un senso di impotenza o di inutilità.
Come sempre, la cosa migliore è la flessibilità, che consente di far fronte agli eventi e di attivare le proprie risorse senza essere disfattisti e senza troppi sensi di colpa!