Ansia
L'ansia può essere definita come uno stato di apprensione rispetto alle conseguenze catastrofiche che temiamo possano verificarsi in seguito ad un comportamento o una situazione, percepiti come eccessivamente minacciosi.
Una delle forme più invalidanti di ansia è il panico, forma purtroppo molto comune che può verificarsi in relazione a pensieri o situazioni specifiche ma anche in maniera improvvisa e apparentemente inspiegabile.
l'ansia è una derivazione della paura, una delle sei emozioni fondamentali, tuttavia se ne differenzia perché la paura si attiva in presenza di uno stimolo o di una situazione realmente pericolosi, consentendoci di mettere in atto strategie utili alla nostra sopravvivenza, mentre l'ansia provoca un'attivazione psico-fisiologica spiacevole anche in situazioni in cui il pericolo percepito è assente.
Questo può indurre a sperimentare una sensazione di impotenza e a sentirsi "bloccati", anche rispetto ad attività che sono generalmente considerate semplici, traducendosi in uno stato di profonda sofferenza in grado di causare anche disturbi che coinvolgono il corpo (mal di testa, problemi respiratori, difficoltà all'apparato gastro-intestinale) a causa della somatizzazione.
Tuttavia, l'ansia non è necessariamente negativa, esiste infatti anche un livello ottimale di ansia, che è quello che ci consente di mantenere la concentrazione e l'efficienza mentre svolgiamo una prestazione, sia essa cognitiva, per esempio un esame o un compito in classe, oppure fisica, come una gara sportiva. Quest'ansia ottimale ci permette di attivare le risorse psicologiche e fisiologiche utili a svolgere tali compiti, al contrario se raggiunge livelli troppo alti, interferisce negativamente, portandoci a raggiungere risultati inferiori rispetto alle nostre reali capacità.
Alcune tecniche di meditazione, come la mindfulness, possono rappresentare un valido aiuto nella riduzione del disagio dovuto ad
un'ansia eccessiva.